Il futuro del genere umano
Pianeta Terra, un minuscolo agglomerato di acqua e roccia attorno ad un nucleo ferroso con un'intensa attività magnetica, su cui, in più di quattro miliardi di anni, si è sviluppata la vita, prima solo in acqua, poi anche sulla terra, iniziando con gli organismi vegetali, per poi passare agli animali e quindi all'uomo.
L'umanità, o, per meglio dire, gli antenati dell'uomo, più vicini alle scimmie che a noi, apparve all'incirca due milioni di anni fa, ma l'uomo come lo conosciamo oggi comparve tra i centomila e i settantamila anni fa.
Negli ultimi duemila anni abbiamo raggiunto ogni più remoto angolo del pianeta per colonizzarlo e per sfruttare le risorse offerte dalla natura, tuttavia, è solo negli ultimi due secoli che l'umanità ha fatto registrare una crescita in tutti i campi senza precedenti, da quello sociale a quello scientifico, da quello economico a quello tecnologico .
Purtroppo, quest'immenso balzo in avanti compiuto dal genere umano ha avuto due conseguenze, una positiva e una negativa; quella positiva è che il benessere (ma non di tutti) si è innalzato enormemente, con il conseguente aumento della vita media; quella negativa è che quest'aumento della prospettiva di vita ha provocato un'esponenziale crescita demografica e le risorse reperibili non sono infinite.
A questo punto, le alternative che si presentano all'umanità sono limitate:
1) cercare di abbassare il nostro tenore di vita, in modo di conservare le risorse e rimandare il più possibile l'inevitabile, ossia l'estinzione, ma questa non mi sembra una gran soluzione;
2) affidarci alla scienza e alla tecnologia, con l'intento di sfruttare fonti di energia rinnovabili e nuove tipologie di approvvigionamento di cibo in modo da diminuire il nostro "peso" sul pianeta, soluzione interessante;
3) se la popolazione mondiale superasse una certa soglia, circa dieci miliardi, saremmo costretti giocoforza a trovare altri pianeti, o, al limite, a creare stazioni orbitali in grado di fornire una "casa" a un gran numero di persone, questa soluzione è la più fantascientifica, anche perché ad oggi non esistono propulsori in grado di portarci oltre Marte in tempi ragionevoli, ma è quella che mi affascina maggiormente.