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Monday, August 13, 2018

Paradossi temporali: con l'interpretazione a molti mondi non sono più un problema

          Nel 1957 il fisico e matematico Hugh Everett III espose la teoria dell'Interpretazione a molti mondi, secondo cui ogni evento è un punto di diramazione dal quale nascono N universi paralleli, ciascuno caratterizzato dai diversi esiti dell'evento di partenza; per fare un esempio, se mi trovo a un bivio e decido di andare a sinistra, automaticamente si creerà un universo parallelo in cui vado a destra.

          Uno dei sogni più "fantascientifici" dell'uomo è quello di poter viaggiare nel tempo.

          Anche se, a livello puramente teorico, spostarsi nel futuro non dovrebbe comportare grossi problemi, andare nel passato potrebbe dare adito ai cosiddetti paradossi temporali.

          Un paradosso temporale è un paradosso legato al tempo o all'ipotetica possibilità di viaggiare nel tempo, in violazione al principio di causalità, come ad esempio il celeberrimo Paradosso del nonno: supponiamo che torni indietro di una cinquantina d'anni e decida di uccidere mio nonno, ciò mi porterebbe a una contradizione logica.
1) Ho ucciso mio nonno;
2) quindi non è più nato mio padre, quindi nemmeno io;
3) quindi, non essendo mai nato, io non esisto;
4) se non esisto, com'è possibile che sia riuscito a uccidere mio nonno?

          Secondo le varie formulazioni della Teoria del multiverso, che postulano l'esistenza di universi coesistenti fuori del nostro spaziotempo, quindi anche l'Interpretazione a molti mondi, ciò è però un problema inesistente in quanto durante un eventuale viaggio nel tempo non si viaggerebbe di fatto nel tempo ma tra gli universi. Con la differenza, però, che un universo è sfasato temporalmente rispetto a quello di origine.

Thursday, July 31, 2014

Trapianto di testa

Alla fine del terzo millennio, il  chirurgo e scienziato statunitense Robert Joseph White fece degli esperimenti sulla possibilità di eseguire un trapianto cerebrale.

Subito lo scienziato fu ricoperto di insulti e di critiche: c'era chi lo accusava di volersi sostituire a Dio, chi lo definiva il nuovo Frankenstein e chi semplicemente gli dava del pazzo.

E' vero, le sue erano ricerche estremamente avveniristiche e decisamente ambiziose, forse troppo, ma a chi demonizzava White, definendolo il tipico "scienziato pazzo" con manie di onnipotenza, chiedo di fare una considerazione.


Immaginatevi di essere costretti a vivere ventiquattr'ore su ventiquattro in un polmone d'acciaio; penso proprio che chiunque si trovasse in simili condizioni sarebbe molto felice di poter "cambiare corpo".



Saturday, July 27, 2013

CHE SCANDALO!!!

L'Hockey Club Varese, oltre ai due scudetti del 1987 e del 1989, è stata la prima, e finora unica, squadra di hockey su ghiaccio italiana ad aggiudicarsi una competizione a livello europeo: la Federation Cup 1995/1996.
Adesso, a causa dei prezzi esorbitanti per le ore-ghiaccio al PalAlbani, l'HC Varese rischia seriamente di sparire per l'ennesima volta, a meno che si faccia avanti qualche sponsor.
LASCIARE MORIRE L'HOCKEY A VARESE (ANCORA), SAREBBE UN DELITTO. POSSIBILE CHE NON CI SIA UN'AZIENDA O QUALCHE MECENATE DISPOSTO A SPONSORIZZARE UNA REALTÀ SPORTIVA IMPORTANTE PER LA PROVINCIA, E NON SOLO, COME L'HOCKEY CLUB VARESE; BASTEREBBE POCO, CIRCA 50.000 €.

Sunday, November 20, 2011

Il futuro dell'Europa:un'ipotesi azzardata


Secondo me l'Unione europea dovrebbe diventare una sorta di "Stati uniti d'Europa"; certo, ci vorrà ancora parecchio tempo (secoli), ma penso, o quantomeno mi auguro, che, in un futuro più o meno remoto, italiani, tedeschi, danesi, spagnoli eccetera... si possano considerare membri di una stessa patria.

Il primo obiettivo da raggiungere sarebbe quello dell'unità linguistica; già adesso, le lingue ufficiali dell'Unione sono l'inglese e il francese, però, ancora a tutt'oggi, nei singoli Stati membri si parlano quasi esclusivamente le rispettive lingue nazionali.

Un secondo passo verso un'unione veramente "effettiva", sarebbe quello di ridimensionare i poteri di tutti i governi degli Stati membri, i quali verrebbero posti sul medesimo piano di quelli degli Stati USA, dove i singoli Stati possono legiferare, ma le decisioni "importanti" vengono prese dal governo centrale.

A mio parere, le forze armate di tutti gli Stati membri dovrebbero sparire per essere sostituite da un unico corpo militare europeo, mentre le forze di polizia delle singole nazioni rimarrebbero, ma verrebbero affiancate da un Ente federale dell'Unione (tipo FBI); in questo modo, penso che anche i costi complessivi diminuirebbero notevolmente.

Dubito fortemente che i politici europei accetteranno mai una siffatta riforma, ma, "sognar non nuoce".



Secondo me l'Unione europea dovrebbe diventare una sorta di "Stati uniti d'Europa"; certo, ci vorrà ancora parecchio tempo (secoli), ma penso, o quantomeno mi auguro, che, in un futuro più o meno remoto, italiani, tedeschi, danesi, spagnoli eccetera... si possano considerare membri di una stessa patria.

Il primo obiettivo da raggiungere sarebbe quello dell'unità linguistica; già adesso, le lingue ufficiali dell'Unione sono l'inglese e il francese, però, ancora a tutt'oggi, nei singoli Stati membri si parlano quasi esclusivamente le rispettive lingue nazionali.

Un secondo passo verso un'unione veramente "effettiva", sarebbe quello di ridimensionare i poteri di tutti i governi degli Stati membri, i quali verrebbero posti sul medesimo piano di quelli degli Stati USA, dove i singoli Stati possono legiferare, ma le decisioni "importanti" vengono prese dal governo centrale.

A mio parere, le forze armate di tutti gli Stati membri dovrebbero sparire per essere sostituite da un unico corpo militare europeo, mentre le forze di polizia delle singole nazioni rimarrebbero, ma verrebbero affiancate da un Ente federale dell'Unione (tipo FBI); in questo modo, penso che anche i costi complessivi diminuirebbero notevolmente.

Dubito fortemente che i politici europei accetteranno mai una siffatta riforma, ma, "sognar non nuoce".


Sunday, July 03, 2011

GRANDE NOTIZIA!!!


I Mastini tornano sul ghiaccio!

Dopo qualche anno di inattività a livello di squadra maggiore (il settore giovanile non si è mai fermato), nel campionato italiano di hockey su ghiaccio 2011/2012 l'HC Varese presenterà una formazione nella serie C nazionale.

Speriamo che questa volta il movimento hockeistico bosino riesca a garantirsi quella continuità e sicurezza economica che negli anni scorsi, nonostante i due scudetti e la conquista della Federation cup, non c'è stata!

Friday, February 18, 2011

Il futuro del genere umano


Pianeta Terra, un minuscolo agglomerato di acqua e roccia attorno ad un nucleo ferroso con un'intensa attività magnetica, su cui, in più di quattro miliardi di anni, si è sviluppata la vita, prima solo in acqua, poi anche sulla terra, iniziando con gli organismi vegetali, per poi passare agli animali e quindi all'uomo.

L'umanità, o, per meglio dire, gli antenati dell'uomo, più vicini alle scimmie che a noi, apparve all'incirca due milioni di anni fa, ma l'uomo come lo conosciamo oggi comparve tra i centomila e i settantamila anni fa.

Negli ultimi duemila anni abbiamo raggiunto ogni più remoto angolo del pianeta per colonizzarlo e per sfruttare le risorse offerte dalla natura, tuttavia, è solo negli ultimi due secoli che l'umanità ha fatto registrare una crescita in tutti i campi senza precedenti, da quello sociale a quello scientifico, da quello economico a quello tecnologico .

Purtroppo, quest'immenso balzo in avanti compiuto dal genere umano ha avuto due conseguenze, una positiva e una negativa; quella positiva è che il benessere (ma non di tutti) si è innalzato enormemente, con il conseguente aumento della vita media; quella negativa è che quest'aumento della prospettiva di vita ha provocato un'esponenziale crescita demografica e le risorse reperibili non sono infinite.

A questo punto, le alternative che si presentano all'umanità sono limitate:

1) cercare di abbassare il nostro tenore di vita, in modo di conservare le risorse e rimandare il più possibile l'inevitabile, ossia l'estinzione, ma questa non mi sembra una gran soluzione;

2) affidarci alla scienza e alla tecnologia, con l'intento di sfruttare fonti di energia rinnovabili e nuove tipologie di approvvigionamento di cibo in modo da diminuire il nostro "peso" sul pianeta, soluzione interessante;

3) se la popolazione mondiale superasse una certa soglia, circa dieci miliardi, saremmo costretti giocoforza a trovare altri pianeti, o, al limite, a creare stazioni orbitali in grado di fornire una "casa" a un gran numero di persone, questa soluzione è la più fantascientifica, anche perché ad oggi non esistono propulsori in grado di portarci oltre Marte in tempi ragionevoli, ma è quella che mi affascina maggiormente.

Thursday, September 30, 2010

Scoperta nuova Terra. Forse vita su Gliese 581














Esiste un pianeta vivibile come la Terra? Secondo alcuni studiosi sì.


























































































































































Gli astronomi dell'Università di California a Santa Cruz e del Carnegie Institution di Washington hanno individuato un pianeta roccioso, situato in un altro sistema planetario all'interno della Via lattea - la nostra Galassia -, che presenterebbe le condizioni minime e indispensabili a ospitare forme di vita extraterrestri: Gliese 581g, questo il nome del corpo celeste, si trova a circa 20 anni luce dal sistema solare e sarebbe il corpo celeste più simile al nostro pianeta mai scoperto finora.

Gliese 581g è grande circa 4 volte la Terra e orbita in un periodo di circa 37 giorni attorno a una stella nana rossa situata nella costellazione della Bilancia. La temperatura media di superficie oscilla fra i -31 e i -12 gradi centigradi, un intervallo perfettamente compatibile con la vita.
Intorno alla medesima stella ruotano in tutto sei pianeti.

"E' il primo pianeta in cui troviamo condizioni tali da poter ipotizzare ci possa essere acqua", ha dichiarato Steven Vogt dell'Università di California, che insieme a Paul Bulter della Carnegie Institution ha guidato lo staff di ricercatori che ha effettuato la scoperta con gli strumenti del Keck Observatory nelle Hawaii.
Da tempo si favoleggia di vita su questo pianeta e gli illustratori hanno provato a immaginarsi come possa essere con forme di vita primordiali. Qualcuno invece lo immagina con caratteristiche simili a Marte.

L'idea che esista un pianeta dove l'uomo possa rifugiarsi in seguito a qualche cataclisma, o anche semplicemente per avere un altro mondo da esplorare e colonizzare, ha da sempre destato un grande fascino; ora, con la scoperta di Gliese 581g, tutte queste 'fantasticherie' potrebbero assumere una valenza scientifica.

Inoltre, se l'aumento demografico della popolazione terrestre continuasse, giocoforza saremmo costretti a cercare alternative, a qualsiasi costo.